Ieri sera, alla fine di una disperata sessione di shopping guardo-ma-non-compro (quello che gli inglesi chiamano, molto meno goffamente,
window shopping), quando mi sono finalmente accinta a chiudere tutte le
tab dei desideri temporanei che mai si avvereranno (e che tanto tempo due ore verranno soppiantati da nuovi desideri altrattanto cocenti in un circolo vizioso di cui mi vergogno abbastanza), ho notato uno schema comportamentale abbastanza preciso:
il frou frou.
Un frou frou (che, scusatemi, io preferirei scrivere
frù-frù, in maniera un po' burina, che mi fa molta più simpatia) prevalentemente rosa, e prevalentemente di
Miu Miu (OCCHIO: se avete intenzione di cliccare sul link vi si aprirà una finestra da cui uscirà una musichetta fastidiosa che, se siete al lavoro o in biblioteca, vi farà sgamare in due secondi):


Riguardando le mie scelte con il senno di poi, va detto che non sono neanche troppo frù frù, e che abbinate ad un jeans abbondantemente vissuto (ovvero: qualsiasi jeans pescabile dal mio armadio) potrebbero addirittura assumere un'aria non-frù frù.
Per chi fosse interessata a questo Miù-Miù frù-frù (scusate, ma non avrei resistito a tenermi per me questa tristissima battuta), lo trovate
qui e
qui