Sunday, December 02, 2007

VANITY FAIR vs VANITY FAIR

Quando le prime edizioni di Vanity Fair uscirono in Italia, io mi rifiutai di comprarle. Il motivo? Semplice, consideravo una rivista con il tempo di lettura in fondo ad ogni articolo un'offesa alla mia persona. Certo, negli anni l'ho rivalutato, e ora ogni volta che sono in Italia lo compro e me lo sfoglio con piacere, perchè, è inutile negarlo, ha un sacco di cose iteressanti e un po' meno sciocche degli altri periodici femminili Italiani.

E la questione del tempo di lettura me l'ero quasi dimenticata (anzi, ci giocavo anche: "vediamo se ci azzeccano con i tempi!"), fino a quando non ho scoperto Vanity Fair U.K.

vs.

Ora, devo premettere che, sebbene io sia una grande amante di riviste, non conosco ogni testata esistente. Vanity Fair, per esempio, in Inghilterra non l'avevo mai comprato, fino a quando ne sono stata costretta per motivi universitari.

Quando Vanity Fair U.K./U.S.A. (perchè mi pare che i due stati si dividano la stessa edizione, e correggetemi se sbaglio) è stato menzionato per la prima volta, il tutor di turno continuava a sottolineare come fosse una rivista famosa per le sue "pagine e pagine di testo senza quasi immagini." E io dicevo fra me e me (pensando al "mio" Vanity): "ma come? La rivista con tempi di lettura raramente superiori a 15 minuti (in media 7 minuti), qui è una rivista di solo testo?"

Corsa all'edicola, ho avuto la risposta alla mia domanda: SI. Davanti a me c'erano pagine e pagine senza quasi figure, solo testo bianco e nero con la sporadica foto qua e là (foto, peraltro, molto belle).

E non ho potuto fare a meno di confrontare nella mia mente le due riviste (Italiana e Inglese) e i loro pubblici. Domanda principale: MA NOI ITALIANI SIAMO DAVVERO COSI' PIGRI E IGNORANTI DA NON POTER LEGGERE PER PIU' DI UN QUARTO D'ORA SENZA ANNOIARCI?

O c'è altro? E' forse una questione di tempo? E' forse perchè noi Italiani statisticamente abbiamo meno tempo da dedicare alla lettura di un periodico (che, va detto, da noi è settimanale, mentre in Inghilterra è mensile)? O è una questione di stili di vita: Noi usiamo di più la macchina mentre gli Inglesi passano ore e ore a fare i pendolari sui mezzi pubblici?

Insomma, solitamente una rivista portata in uno stato dovrebbe essere tagliata per la sua società (vedi Grazia: in Inghilterra è un pozzo di pettegolezzi e storielle stile Oggi o Gente, e qui analizziamo un'altra fetta di società inglese, che presumibilmente non legge anche Vanity Fair). Ma allora cosa dice il nostro Vanity Fair? A prima vista, dice che siamo pigri, che non siamo abbastanza interessati da approfondire argomenti non solo frivoli (la star del cinema di turno), ma anche seri e importanti per la nostra società (come ad esempio i rom). Dice anche che non abbiamo tempo e voglia di approfondire, e che ci accontentiamo di passare sette minuti dietro ad una storia e poi laciarcela alle spalle, e vedremo cosa si leggerà nei prossimi sette minuti (E, devo ammettere, l'ultima volta che mi sono letta un articolo sul Vanity nostrano, mi è sembrato che l'articolo potesse essere sviluppato ed approfondito un po' di più, ma non per essere critica a tutti i costi, bensì perchè l'argomento era molto interessante, ma l'autore si era fermato sul più bello - tempo di lettura previsto: 9 minuti).

Ovviamente l'argomento è aperto al dibattito, perchè sono sicura che ci sono lettori di Vanity Fair U.K. (che ho sfogliato due volte) e Italia (che se leggo un numero al mese è tanto) molto più esperti di me.

E prego notare che son questo post non voglio generalizzare sugli Italiani o sul fatto che siano ignoranti o altro (quindi se volete accusarmi di essere razzista/piena di pregiudizi/un'ignorante a mia volta risparmiatevi il commento/email). Vorrei solo analizzare le due società, e cosa le riviste dicono di esse.

2 comments:

Michele said...

Io non mi intendo di moda, ma hai fatto un'analisi lucidissima della situazione; siamo storicamente pigri e più legati alle immagini. Mi è capitato di fare il paragone con delle riviste inglesi su svariati argomenti e la quantità di testo è sempre stata di molto superiore. Le immagini sono importanti, non si può negarlo, a volte lo sono anche di più del testo, ma qualche riga in più nelle riviste italiane non farebbe male!

Arianna said...

Condivido in pieno la tue riflessione sulle due diverse società. E' strano come le testate siano diverse da paese a paese. Quello che volevo dire è che anche a me all'inizio innervosivano i "tempi di lettura previsti" di Vanity Fair, anche perchè avevo sempre la mia risposta pronta: se ci mettevo si più era perchè riflettevo su ciò che leggevo, se ci mettevo di meno è perchè leggo più veloce della media degli italiani. ;-)
A presto!