Lo still life (o natura morta, che per qualche misterioso motivo non suona altrettanto bene quando si parla di riviste patinate) mi ossessiona da quando ne ho visti per la prima volta sulle pagine di
D, ed erano tutti realizzati da
Famiglia 38 (ricordo come un mantra la didascalia,
still life, Famiglia 38, ai tempi ero un mostro e sapevo a menadito tutti i nomi di tutti i fotografi & co.). Ero piccina e inesperta (ora sono solo grande e grossa, sempre e comunque inesperta), ma da subito la natura morta è diventata il mio genere preferito tra le immagini di moda: una modella non mi farà mai lo stesso effetto di un nulla ben guarnito (come tra l'altro già dissi
due anni fa).
Intravisto da
Krisatomic,
Carl Kleiner è un fotografo svedese che spazia liberamente tra i generi, ma è l'inventiva audace delle sue nature morte che più mi ha colpito, innamorandomi perdutamente della serie qui sotto:





Questi scatti (pubblicai su
NK-STIL) portano con sè una poesia dall'incredibile minimalismo, con un tocco di romanticismo dato dai colori pastello, e una punta di ironia che non guasta mai.
Consiglio una visita al
suo sito, meraviglia dopo meraviglia.