Saturday, January 12, 2008

MARC JACOBS E LE SUE BAMBOLE

Erano settimane in cui temevo questo momento: l'uscita dela campagna p/e 2008 di Marc Jacobs, la cui protagonista è la peggio vestita dell'anno: Victoria Beckham.

All'uscita della prima foto, un sospiro di sollievo:



...non si vede la sua faccia! Ovviamente sapevo che sarebbe stato troppo bello per essere vero, e infatti poco dopo ecco le altre, con Victoria nella sua intera "bellezza" lampadata:




Ovviamente, in linea con Marc Jacobs, c'è chi ha odiato la pubblicità, chi l'ha apprezzata e così via. Oramai siamo abituati alle stranezze dello stilista americano, il cui obbiettivo sembra quello di stravolgere lo stile mondiale con le sue trovate eccentriche. E, se devo dirla tutta, non è che impazzisca per la campagna pubblicitaria (a parte la prima foto, che in un primo momento mi sembrava una bella presa per i fondelli della Beckham).

Ma c'è di più dietro questa campagna, come sempre quando si tratta del binomio Marc Jacobs/Juergen Teller (il fotografo tedesco che da anni scatta le campagne dello stilista). Come quando Winona Ryder è stata ironicamente fotografata in atteggiamenti sospettosi in una camera d'albergo, poco dopo lo scandalo di esser stata trovata a rubare...

"Mi piace l'idea di [Victoria] come prodotto, il prodotto che Marc Jacobs produce, come una bambola o simili," commenta Marc Jacobs, e guardando la sua storia, si trova questo tema come filo conduttore dell'ultimo anno: sono passati pochi mesi infatti da quando la star-bambina Dakota Fanning (atrice allora undicenne) è comparsa sulle pagine delle stesse riviste che ora vedono la Beckham (Vogue, W, Interview). In quelle pagine, Dakota sembra una via di mezzo fra una vittima di rapimento ed una bambola. La star mondiale Victoria diventa una bambola, una ragazzina non ancora adolescente diventa un oggetto di gioco e distrazione, entrambe per vendere Marc Jacobs alla donna americana.

Lo scopo di Marc Jacobs è provocare, e dalle star delle sue campagne principali al fotografo che usa alle sue sfilate e collezioni, tutto è calcolato al minimo dettaglio per provocare reazioni forti nel pubblico. Resta da capire se le reazioni che vuole ottenere sono positive o negative...

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