Mi è molto difficile passare dall'inglese all'italiano, e viceversa. Questo perchè, in inglese, questo post sarebbe stato intitolato Pattern Clashing, un semplice binomio di parole che nei mondi anglosassoni definisce precisamente il trend di cui voglio parlare. Ma nel mondo italiano devo fare strambi giri di parole con un risultato dalla dubbia comprensibilità. E sebbene non sia affatto soddisfatta del mio titolo, trovo che comunque rappresenti alla perfezione il tema trattato: caos, incertezza, (a volte) importabilità.
Perchè il Pattern Clashing, non è che, appunto, stampe che cozzano fra loro. Ma detto in inglese molto spesso significa che, per quanto bizzarra come idea, funziona. E la stessa cosa devono aver pensato molti stilisti, che per la primavera/estate 2008 hanno accostato fiorati di tutti i generi, righe, pois giganti o minuscoli, drappeggiati sul corpo o lasciati in linee minimali, per insiemi che spesso lasciano soncertati e confusi, ma altrettante volte funzionano.
[Aquascutum, D&G, Duro Olowu, MAtthew Williamson, Comme des Garçons, Luella, Diane von Furstenberg, Etro]
Ce n'è per tutti i gusti: dalle linee semplici e pulite ai giochi di ruches fiorate mix'n'match tra il punk e il romantico. Vestiti estivi in colori tenui, continui richiami all'etnico in versione urbana, accessori e trucco ridotti al minimo indispensabile: l'impensabile pattern clashing diventa dunque portabile, semplificato, quasi normale.
Gli stilisti che a mio avviso hanno interpretato meglio le stampe mix'n'match sono stati Dolce & Gabbana e Dries Van Noten: entrambi hanno creato collezioni che, con stili e modalità diverse, inglobano le stampe in modo del tutto naturale in abiti e abbinamenti adattabili a una miriade di occasioni.
Dolce & Gabbana hanno sviluppato una collezione a tema artistico, con abiti come tele da sporcare a piacimento, in passerella abbinati a tessuti damascati simil-tappezzeria e tulle con un effetto molto casuale, tenuto insieme da una cintura. E proprio questo effetto finto casuale mi ha colpita, un po' manierista, un po' quello che una studentessa di belle arti molto chic e un po' distratta indosserebbe.
Tutt'altra storia da Dries Van Noten, dove il pattern clashing diventa un esercizio di stile, mirabilmente eseguito su superfici uniformi per sottolinearne la natura contrastante. Stampe a fiori che quasi sfociano nell'astratto, giochi ottici, colori brillanti, il tutto con capelli raccolti in un semplice chignon e sandali piatti. Look adattabili a mille occasioni, eppure sempre impeccabili, mai over the top.
Navigando nel web, gli esempi di questo trend non mancano. Ovviamente le due blogger più sperimentali sulla piazza si sono cimentate a loro volta con look che invece, come è loro stile, sono assolutamente over the top:
[Dreamecho]
[Style Bubble]
Infine, leggendo qua e là, stamattina sono incappata nel lavoro di una giovane designer di nome Camilla Vaccari che, in collaborazione con il negozio milanese Cavalli e Nastri, ha creato una mini collezione di camicie servendosi di scampoli, vecchi bottoni e passamaneria.
Il risultato è sorprendente: queste camicie sembrano fatte apposta per l'estate. L'effetto pattern clashing rimane, ma qui viene concentrato in un unico capo, che abbinato a jeans a ballerine promette un effetto bon-ton ma all'avanguardia, semplice ma interessante. Del tutto distante dal caos e importabilità che il titolo suggeriva.
Saturday, May 10, 2008
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2 comments:
le hai viste x caso sul blog di stefano?
sì, le ho viste lì e me ne sono innamorta....
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