Tuesday, July 29, 2008

CONSIDERAZIONI SUGLI UOMINI IN GONNELLA

Ieri sono rimasta incollata allo schermo (e non credo di essere stata la sola) davanti a questa foto di Scott Schuman.



Con la foto, una considerazione sul fatto che la questione sull'accettabilità degli uomini in gonna resta aperta.

I commentatori non si sono risparmiati, e sebbene molti siano rimasti affascinati dall'immagine qui sopra, tantissimi hanno risposto con un no secco all'idea di un uomo in gonna. Ovviamente c'è chi ha citato i kilt scozzesi e i costumi delle tribù malesi, ma questa foto ha presentato una nuova prospettiva per l'uomo in gonnella.

La gonna qui sopra sembra più una bandiera indossata a pareo, ma anche se le scarpe, la camicia e la cravatta fanno pensare ad un'incidente di percorso nascosto con un grembiule improvvisato, non posso fare a meno di pensare che questo sia uno degli outfit maschili più riusciti che io ricordi. Uno che mi resterà impresso fra tutti quelli scattati dal signor Schuman. La gonna non toglie mascolinità, anzi. E' aggressiva, elegante, un po' etnica e, passatemi il termine, stilosissima. Complice forse il fisico magro e tonico, e va detto che spesso gli uomini hanno gambe molto più belle rispetto alle donne, e perchè non dovrebbero metterle in mostra?

Come un commentatore anonimo ha osservato, in risposta a tutti i commenti negativi, è che la gonna di per sè non ha niente di strano, se non per alcune culture. Non c'è niente di male nella gonna in sè indossata dagli uomini, siamo noi che la vediamo come un capo strano e inappropriato. E' indubbio che nella cultura occidentale nessun uomo si potrebbe mai presentare in un ufficio senza pantaloni, non verrebbe preso sul serio. Vorrei certo sapere l'opinione dei blogger maschi a proposito, perchè resta sempre un tema che mi sta a cuore.

A me la gonna sugli uomini piace moltissimo. L'anno scorso ad Amsterdam sono rimasta affascinata dalla nonchalance con cui il giovane commesso di una boutique alla moda indossasse un kilt scozzese nei toni del verde, abbinato a sneakers e maglioncino lilla. Non c'era niente di femminile, il look non escludeva virilità: era semplicemente un bel look, bello da vedere e non certo inappropriato. Non sto parlando della vulnerabilità e debolezza presentata da Miuccia Prada qualche tempo fa, la gonna sugli uomini non deve privarli per forza della loro virilità, può forse diventare uno strumento per portarla ad un livello superiore.

1 comment:

Anonymous said...

Come scritto altrove, approvo: infatti, non riesco a capire il motivo per il quale ad un uomo sia negato il comfort di una gonna o di un abito a foggia di tunica, indumenti storicamente apparsi prima di altri ed oggi, a torto (si pensi agli ovvi motivi di dimensioni esterne...) ritenuti di esclusiva pertinenza femminile.
Va altresì detto che molti capi, dal design sobrio ed elegante potrebbero essere portati indifferentemente dall'uno o dall'altro sesso, anche in occasioni formali od assimilabili, senza modificazione alcuna, così come già accaduto nel senso opposto, quando non vi era l'esigenza della comodità, ma quella della praticità d'uso e dell'agilità nel compiere certe manovre (come il montare a cavallo).
Quanto al problema delle gambe totalmente o parzialmente a vista, non capisco perché il problema non sussista con i calzoni corti, mentre si pone con le gonne o con gli abiti a foggia di tunica, lunghi o corti essi siano.Da tempo, una donna con i pantaloni ed i calzini non è bollata con epiteti ingiuriosi, perché un uomo con la gonna ed i collants o gli stivali dovrebbe esserlo?
Tra l'altro, alcuni, ancora troppo pochi, per la verità, hanno già cominciato ad indossare la gonna: visto che erano insieme alla loro donna, si suppone che non siano omosessuali e si spera che questa patente incomoda sparisca presto.
A mio personalissimo parere, l’inerzia è probabilmente dovuta ad un necessario adeguamento delle industrie: non tanto per l’istituzione di linee e modelli diversi (ce n’è già una tale abbondanza che è possibile scegliere un capo a proprio gusto nella produzione attuale), bensì per il raddoppio della produzione dei capi di tipo cosiddetto femminile e la riduzione di un terzo della produzione di calzoni. Infatti, se una donna attualmente possiede il 50% di calzoni ed il restante 50% fra gonne ed abiti a tunica, un uomo possiede il 100% di calzoni: supponendo la composizione del guardaroba sia indipendente dal sesso, si ottengono i risultati di cui sopra. Tra l'altro, cercando in rete, si trovano molti siti e discussioni dalle quli emerge un numero molto elevato di maschi che vorrebbero indossare capi diversi dalla solita divisa, anche in occasioni formali e non lo fanno per paura di essere etichettati malamente o, forse, perche nessuno ha ancora dato il La in maniera convincente e, nelle sfilate, non è ancora stato dato un segnale di svolta decisiva, in modo tale da permettere anche al sesso maschile di abbigliarsi secondo il proprio gusto, anziché per stereotipi cui, volente o nolente, è ancora costretto ad aderire.