Friday, January 16, 2009

AVREI VOLUTO ESSERCI...

Thom Browne è uno di quegli stilisti che mi fa venire la frustrazione di non essere uomo.

Le sue silhouettes ristrette sono simbolo di una nuova eleganza moderna che approvo. Per questo mi mangio le mani per essermi persa la sua prima sfilata italiana (non che fossi invitata, ma non è questo il punto): quaranta modelli con outfit identici (completo grigio e cappotto cammello) hanno inscenato un tipico giorno di lavoro in un ufficio anni '50, con movimenti all'unisono dal battere a macchina a consumare il proprio pranzo. Un delirio di perfezionismo di cui mi rammarica il fatto che non ci sia un video disponibile (per ora).



Questa performance ha perfino convinto Suzy Menkes, che dopo aver definito la sua collezione Primavera/Estate 2009 "un disperato tentativo di restrizione più che una visione coerente di menswear," si è ricreduta dicendo: "la migliore descrizione per questa sfilata è 'perfetta'" (solo una delle innumerevoli lodi presenti nel suo articolo di ieri).

E questo non fa che aumentare la mia frustrazione...

1 comment:

Ada09 said...

Ne ho visto un pezzo in televisione, durante un tiggì. Moda e teatro, affascinante.