Se fino alla scorsa stagione Mark Fast era un nome che parlava di
knitwear innovativo alle fashioniste espertissime ma diceva ben poco al resto del mondo, l'ultima sfilata di sicuro ha messo il suo nome (e il marchio) al centro di un dibattito prticolarmente acceso. Quello sulla forma fisica, sull'eterna lotta contro l'industria della moda e le sue modelle anoressiche, che vede
Ralph Lauren ritoccare una bellissima ragazza e poi licenziarla perchè non abbastanza magra e
Karl Lagerfeld offensivo nei confronti di tutte le donne (o per lo meno quelle sopra la taglia 38), alla faccia della filosofia democratica della capostipite del marchio per cui disegna.
Tre ragazze
plus-size, ovvero probabilmente taglia 44, tre stupende ragazze in un casting di bellezze eteree che complementano alla perfezione i capi come nuvole del giovanissimo canadese. Tre ragazze che hanno fatto imbarzzare gran parte del pubblico alla sfilata, e licenziare una stylist, che mai avrebbe voluto vedere il suo nome davanti a un tale scempio. Dimostrando però che i suoi abiti sexy finora visti solo addosso a modelle filiformi possono funzionare anche su ragazze normali (certo, non con l'
underwear vista in passerella: non hanno trovato mutande della taglia giusta?), e che forse sono i nostri occhi poco allenati il problema.

L'intera collezione è stupenda, la palette resta sui toni neutri e sono le inaspettate sovrapposizioni e i motivi in rilievo a creare movimento. Come ragnatele all'apparenza fragilissime (ma è questo il bello dei pezzi di Fast: dal vivo sono incredibilmente resistenti, quasi difficili da indossare per la forza della maglia elastica) i pezzi giocano con simmetrie e trasparenze, ma il risultato non è un sexy fine a sè stesso, e la scelta delle modelle sottolinea la ricerca di bellezza pura, di un look semplice nella sua ricercatezza di forme e decorazioni.



Sarà la presenza di ragazze "normali," ma tutto sembra portabile, desiderabile, mai esagerato. In particolare gli ultimi tre look qui sopra:
whishlist!